Da Geraci a Speranza
non cambia la sostanza:
Italia paese gregario
disorientato di fronte
all’ascesa della Cina
(con o senza coronavirus)
Senza consultare Pechino, il governo giallo-rosé ha chiuso alla Cina una delle principali porte d’accesso all’area Schengen, nel cinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra i due paesi. L’ultima «gaffe» di Roma s’inquadra in una serie di disastrose scelte autolesioniste dettate dall’improvvisazione al potere e dalla sudditanza nei confronti dell’alleato-padrone statunitense
Coronavirus,
via i mangia pipistrelli!
Così l’uomo bianco
torna a sentirsi superiore
Grazie al virus nato in un mercato di una città dell’interno, agli occhi dei razzisti occidentali i cinesi tornano il popolo arretrato che era stato colonizzato nel «secolo dell’umiliazione». Media e politica sostengono questa narrazione alimentando una paura irrazionale per un virus che fa molte meno vittime dell’influenza stagionale e blindando le frontiere
Da aziende di stato
a imprese di Partito?
Per Xi “controllo” fa rima
con “competizione”
Il Comitato centrale pubblica il nuovo regolamento che disciplina ruolo e funzioni degli organismi di partito all’interno delle compagnie pubbliche: ogni decisione del management dovrà essere vagliata da funzionari del Pcc, sempre più presenti nei cda. Le Soe attendono un piano triennale di rilancio che le aprirà ai privati per lanciarle sui mercati internazionali, dove dovranno contribuire al successo della Nuova era
Hong Kong e noi,
ovvero il teatrino
della politica italiana
e la nuova Guerra fredda
I leghisti e gli ex missini stanno con gli Stati Uniti, i grillini diffondono la propaganda di Pechino, il PD guarda all’Europa. Gli schieramenti che si sono visti durante la crisi nell’ex colonia britannica riflettono una logica di tifoseria e non una valutazione delle conseguenze della Nuova inaugurata da Xi Jinping, né ragionano sul rapporto che dovremmo avere con una potenza autoritaria globale
Hong Kong e dazi Usa,
Xi suona la carica:
è l’ora della battaglia
“I quadri con incarichi dirigenziali devono essere come dei guerrieri: devono avere il coraggio di combattere e saper combattere bene”. L’esortazione alla battaglia rivolta da Xi Jinping a centinaia di giovani funzionari riuniti l’altro ieri per una sessione di studio nella Scuola centrale del Partito a Pechino la dice lunga su come la sua leadership sta vivendo gli ultimi mesi di tensioni interne e internazionali.
Liberare Hong Kong?
La “rivoluzione
del nostro tempo”
è colorata
La crisi di Hong Kong minaccia direttamente il Partito comunista cinese. Ironia della storia, il dramma si svolge nel trentennale dello scossone di Tiananmen. Nella primavera del 1989, le richieste di democrazia del movimento studentesco si innestarono sullo scontro, all’interno della leadership del Pcc, tra liberali e conservatori, terminato con la vittoria di questi ultimi, che ordinarono la repressione.
Hong Kong, la crisi è grave
e il Partito comunista
non sa che pesci pigliare
Dopo due mesi di cortei di massa, scontri e centinaia di arresti, il movimento “anti-Cina” non arretra di un millimetro. Pechino ammette l’estrema delicatezza della situazione, ma si limita ad accusare “teppisti” e “interferenze” americane, perché la nuova linea dura varata nel 2014 nei confronti dell’ex colonia britannica le impedisce di affrontare le ragioni della protesta.
Perché le tute bianche
di Hong Kong fanno paura
all’establishment
(a differenza di Casarini)
Dal fallimento del Movimento degli ombrelli, i giovanissimi ribelli dell’ex colonia britannica hanno tratto una lezione storica: per vincere ci vogliono obiettivi concreti (come il ritiro di una legge), organizzazione, compattezza e appoggi internazionali. La leadership di Pechino in difficoltà, e Ai Weiwei avverte: stiamo rischiando una nuova Tiananmen
Cina, per l’hi-tech arrivano
sussidi e stop alle tasse:
“L’attacco a Huawei sarà
un boomerang anti-Trump”
Il capitalismo Usa non vuole fare prigionieri. Lo ha detto chiaro e tondo l’agenzia di rating Standard & Poor’s in un recente report: le restrizioni agli investimenti cinesi, il controllo dell’export Usa in Cina, e i dazi contro i prodotti cinesi mirano a spezzare le catene di fornitura dei prodotti tecnologici, costringendo Pechino a ricrearne di nuove, più costose, danneggiando la sua economia rendendola meno competitiva. Ma…
Nuova via della Seta,
quelle ipocrite reprimende
di Parigi e Berlino
contro il memorandum
delle arance di Sicilia
L’intesa Italia-Cina sulla Belt and Road Initiative e il successivo incontro di Xi Jinping con Macron e Merkel ci ricordano che per Pechino gli interlocutori privilegiati in Europa sono Francia e Germania, con le quali continuerà a fare affari miliardari anche al di fuori della Bri. Per la debolezza della sua economia, lo smarcamento italiano dai due azionisti di maggioranza dell’Unione difficilmente potrà avere successo