Kissinger fiducioso:
Xi e Biden eviteranno
la guerra nucleare
Secondo Henry Kissinger «l’evoluzione della tecnologia e della possibilità di impiego tecnologico degli armamenti fanno sì che Cina e Stati Uniti hanno oggi la capacità di distruggere l’umanità». Kissinger si è detto anche convinto che l’incontro durante l’ultimo vertice del G20 a Bali tra i presidenti Xi Jinping e Joe Biden abbia contribuito a far deviare i due paesi da un percorso che li avrebbe portati a uno scontro militare.
Il novantanovenne ex segretario di stato Usa ha espresso le sue considerazioni durante un videomessaggio inviato al gala per il capodanno cinese organizzato a New York dalla China General Chamber of Commerce.
Secondo Kissinger, negli Stati Uniti ci sono scuole di pensiero che ritengono che la Cina si stia preparando ad attaccarli, mentre a Pechino c’è chi ritiene che Washington intenda bloccare lo sviluppo della Repubblica popolare cinese, per tenerla in una posizione subalterna rispetto agli Usa. Con un voto bipartisan (365 a favore, 65 contro) il 10 gennaio scorso la Camera dei rappresentanti ha istituito una commissione sulla Cina, a capo della quale è stato nominato Mike Gallagher, un falco anti-Cina del partito repubblicano che auspica una vittoria nella “Guerra fredda” contro la Cina.
«Tali sospetti e tendenze porterebbero alla guerra – ha sostenuto Kissinger -. Fortunatamente, di recente il presidente Biden e Xi si sono incontrati a Bali e hanno dichiarato l’intenzione di invertire questa tendenza».
Per dare seguito a quell’incontro, a Pechino è atteso il mese prossimo il segretario di stato Antony Blinken. Prima del faccia a faccia in Indonesia, il 12 ottobre scorso l’amministrazione Biden aveva varato la sua strategia di sicurezza nazionale, che definisce la Repubblica popolare cinese «la sfida geopolitica più significativa per l’America».
Secondo Kissinger – che svolse un ruolo fondamentale nel rapprochement tra Cina e Stati Uniti ufficializzato con il viaggio di Richard Nixon a Pechino nel 1972 – Pechino e Washington non devono limitarsi a negoziare, ma devono capire la loro comune, enorme responsabilità. «Questa responsabilità è relativa al fatto che l’evoluzione della tecnologia e l’evoluzione della capacità di uso tecnologico delle armi, hanno conferito a questi due paesi la capacità di distruggere l’umanità».
Kissinger ha ripetuto un simile ammonimento anche durante un collegamento con il World Economic Forum in corso a Davos, invitando Pechino e Washington a evitare azioni e dichiarazioni che suggeriscano uno «show-down imminente» sulla questione taiwanese.
L’incaricata d’affari dell’ambasciata cinese a Washington, Xu Xueyuan, ha avvertito che gli Stati Uniti «soffriranno di più» e a lungo termine a causa delle restrizioni hi-tech nei confronti della Cina, anche se le misure potrebbero danneggiare la Cina a breve termine. La funzionaria ha invitato la comunità imprenditoriale cinese negli States a impegnarsi maggiormente per convincere i policymakers americani che le aziende cinesi possono aiutare a promuovere l’economia americana e creare posti di lavoro.